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I segnali di ripresa ci sono e sono anche evidenti, ma il settore deve misurarsi con sfide importanti per il cittadino italiano che hanno ulteriormente segmentato il mercato odontoiatrico con significative differenze non più solo tra Nord e Sud.
Ma bensì tra grandi città ed aree meno centrali, in mezzo a nuove sfide demografiche come le mutate esigenze in positivo del segmento di mercato relativo silver economy rispetto all’evaporazione di un ceto medio che non riesce più a proiettarsi in ascesa sociale sia per reddito che per consumi effettivi.
Il monitoraggio alla “pompa di benzina” della distribuzione italiana certifica che nel 2024 le vendite di materiale di consumo hanno confermato i segnali di ripresa, per quanto le attrezzature abbiano invece segnato il passo, anche se questo segnare il passo delle vendite sulle attrezzature era previsto e prevedibile dopo tutti questi anni di incentivi.
Possiamo prevedere che il fatturato nel 2025 per il settore odontoiatrico si attesterà sulla cifra di un miliardo e quattrocento milioni di euro, ovviamente sempre riferito al monitoraggio a valle del comparto distributivo; consolidamento che, parallelamente, comporta che si possa arrivare a considerare il fatturato del comparto nei confronti del paziente intorno ai nove miliardi di euro.
Questa razionalizzazione potrebbe farci pensare che il nostro futuro sia da percorrere comodamente, esattamente come in autostrada; non è così, perché la segmentazione del mercato, la pianificazione gestionale degli studi, la digitalizzazione, il workflow e la prorompente stampa 3D, ancora una volta, saranno fondamentali per il risultato in un mondo odontoiatrico che è già cambiato e che continua a cambiare
Cosa è successo? È successo che nel 2024, hanno contribuito a far segnare il passo gli investimenti in attrezzature mentre nel 2025, soprattutto grazie alle aggregazioni di studi monoprofessionali o di studi associati in società, verranno riconsiderati tutti o quasi gli investimenti tenuti in sospeso nel 2024.
Sono infatti parecchi gli studi sopra citati che, forti del fatto che questo D.Lgs 192/2024 non avrebbe più assoggettato a tassazione il valore dichiarato dal libero professionista in fase di trasformazione piuttosto che di conferimento, si trasformeranno definitivamente in STP societarie.
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